CENTRO COMMERCIALE

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  1. ;Sunshine«ICHIJO`
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    :Dru.jpg:
    Non so perchè, ma ero tornata nel luogo dove tutto era cominciato: il centro commerciale. Certo non quel centro commerciale, ma non ci ero più stata dopo quella volta. Sospiro e mi dirigo alla cassa del McDonald. Poi io e il mio caffè/beverone ci dirigiamo verso un tavolino. E' pieno pomeriggio, ma non c'è praticamente nessuno.. Mi siedo e comincio a fissare il bicchiere di polistirolo, come da copione. Mi guardo in giro, gli occhi gonfi per tutto il tempo passato a piangere, in cerca di qualcuno. E non un qualcuno qualsiasi, ma Graves. Il mio Graves.. so che stavolta non verrà a salvarmi.
     
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  2. -»°iRe°«-
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    :Irvine.jpg:
    CONTINUA DA VILLA GILBERT

    E' passato tanto tempo dall'ultima volta che sono stata a casa e ovviamente la mia dolce dimora è vuota... devo acquistare cibo, vestiti nuovi, detersivi e tutto il necessario in quanto ho intenzione di restare qui a lungo...
    Entrata nel centro commerciale e penso: "è tantissimo che non metto piedi qui dentro è tutto così diverso..."
    Do una sguardo alle vetrine in cerca di qualcosa di carino e all'improvviso...
    "Oddio è lui, è perfetto, lo voglio!!!! Quell'abito è fantastico!!!"
    così entro nel negozio per provarlo...

    Edited by -»°iRe°«- - 6/10/2011, 21:56
     
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  3. ;Sunshine«ICHIJO`
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    Non so quanto tempo sia rimasta immobile. Provo a dare un sorso al caffè, ormai freddo: uno schifo e sto seguendo troppo un copione di cui non voglio fare parte. Credo..
    Mi guardo in giro. Vedo una ragazza molto carina, di quelle "bellezze idrogene" dai capelli biondo platino.. diciamo la mia versione preferita delle ragazze troppo perfette. E' appena entrata e non va molto lontano: si ferma un secondo a fissare la vetrina di uno dei primi negozi, e poi entra decisa.
    Sono incuriosita. Prendo il mio borsone verde militare e moolto lentamente mi dirigo verso quella vetrina. Liberatomi del caffè mi sento emm meglio.
     
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    :Hunter.jpg:

    CONTINUA DAL CORTILE

    Appena io e Corinne mettemmo piede nel grande Centro Commerciale venni assalito dalle migliaia di voci, profumi, volti della gente che mi circondava.
    Come al solito mi assali la solita nausa dovuta alla pioggia di pensieri che mi arrivavano da tutte le direzioni, costrui un varco nella folla di pensieri cercando di concentrarmi solo su quelli dei miei simili.Angeli mi era sempre sembrato strano riuscire ad avvertire i loro pensieri nonostante stessi dalla parte opposta..
    Mossi lo sguardo in giro e ne individuai qualcuno insieme ai loro protetti che si affaccendavano fra i molti negozi.
    Di tutto quello che rimpiangevo della mia vita passata quella era la cosa a cui avevo rinunciato felicemente, non mi ci vedevo proprio a fare da baby-sitter agli umani.
    Sondai le loro menti alla ricerca di pericoli, non ne trovai e così finalmente mi rilassai.
    Accanto a me Corinne appariva euforica e quasi non riusciva a stare ferma, ad un tratto però mi guardo seriamente, e quasi preoccupata
    « Hey!! fratellone a cosa pensi??»
    Gli ultimi tempi per Corinne erano stati duri la mia continua paura che qualcuno le facesse del male l'aveva quasi soffocata, ma oggi avrei lasciato fuori da li le vecchie paure e avrei fatto in modo che si godesse la giornata.
    Le accarezzai la guancia teneramente e risposi
    Nulla, non penso a nulla, voglio che questo pomeriggio per te sia sereno, fai finta che siamo in vacanza»

    Non l'avevo convinta quindi riprese
    « E' solo che mi sembra strano che tu mi voglia dare spazio ».
    La sua voce mi provoco un dolore al petto.
    « Tesoro, lo sai...sei l'unica cosa che ho, a te ci tengo ed è normale che mi preoccupo, ma oggi potrai fare quello che vuoi, sarò ai tuoi ordini.»
    Un sorriso le illumino gli occhi
    « Poi...» e le sorrisi « voglio presentarti una persona, so che ti piacerà!»

    Per un momento Corinne mi guardò incredula poi con tono biricchino e un gran sorriso mi disse:
    « Tu. Mi. Presenterai.Qualcuno?» si mise a ridere
    « Davvero oggi è un giorno da annotare sul calendario»
    « Non essere impertinente» tuonai ma sulle mie labbra c'era l'accenno di un sorriso che non riuscii a trattenere.

    Adoravo Corinne.

    Ci avviammo verso un negozio, io le tenevo un braccio sulle spalle protettivo come al solito.
    Corinne fu attirata da qualcosa esposto in vetrina e io colsi l'occasione per dare uno sguardo all'ingresso principale nell'attesa di veder comparire Ariel.

    Edited by guerriera - 6/10/2011, 21:59
     
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  5. -»°iRe°«-
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    :Irvine.jpg:
    Appena entrata nel negozio mi sento osservata, ma penso sia solo una mia sensazione, così proseguo verso la commessa... le chiedo di farmi gentilmente provare l'abito dei miei sogni, glielo indico in vetrina.
    Quello color cielo, con qualche strass, perfetto per la mia carnagione chiara e i miei capelli biondo platino... mi viene da sorridere pensando all'effetto che possa fare ai ragazzi... "per chi non sa che ho 350 anni sembro una 30enne e con questo vestitino domani al locale potrei conoscere qualcuno di interessante"
    Entro nel camerino, infolo il vestito e mi guardo allo specchio <<wow>>, è stata un'esclamazione istintiva appena mi sono vista e poi mi veniva da ridere pensando alle persone nel negozio che mi avevano sentito...
    Esco dal camerino e dico allo commessa che il vestito è perfetto, così lo pago ed esco...
    Uscita dal negozio mi accorgo che una bella ragazza mora dai capelli lunghi e setosi mi sta guardando, ho pensato che magari mi conosceva ma di primo impatto non mi sembrava nessuno di familiare, così proseguo il mio giro per il centro commerciale....
     
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  6. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Ariel.jpg:

    CONTINUA DALL'AULA

    Quando ero arrivata a casa, corsi subito in camera per cercare qualcosa di decente da mettere; sì, avevo dei bei vestiti, ma in quel momento sembravano tutti inadatti... e meno male che non era un vero appuntamento, figurarsi se lo fosse stato: sarei andata di sicuroi in crisi.
    Optai per qualcosa di comodo e niente di scollato, non volevo sembrare la sgualdrina di turno, così indossai i miei skinny neri preferiti, una maglietta viola con disegnato un finto gilet, misi le mie All Stars Converse dello stesso colore dei pantaloni, i tacchi non facevano per me, poi spruzzai un po' di profumo alla vaniglia, lo adoravo e da quel che ne sapevo, ai ragazzi piaceva. Presi la borsetta e mi diedi un'occhiata allo specchio.

    Non è il massimo, ma almeno non gli farai venir voglia di saltarti addosso risi divertita per questo pensiero.

    Mamma e Papà erano andati via, a fare uno dei loro viaggi, ma solo perchè sapevano che ormai avevo vent'anni e potevo badare a me stessa, altrimenti mi avrebbero trascinata con loro, come facevano quando ero piccola.

    Il centro commericale è strapieno di persone e mi sembra anche normale; ci sono Angeli ovunque e qualche anima che gironzola qua e là, spero solo che non decidano proprio adesso di venirmi a chiedere aiuto, ero in anticipo, ma a volte convincere un'anima, uno spirito, a passare oltre non è facile e ci vuole tempo, ma soprattutto pazienza.

    Alcuni Angeli si accorgono che li sto guardando e mi sorridono in un modo così pieno d'affetto che mi tocca sempre il cuore. Certo, dovrei esserci abituata, ma invece ogni volta è come la prima, sono creature così pacifiche e piene d'amore, ma non quello di cui parlano i film o i libri, che solitamente includono rapporti fisici, il loro è un sentimento purissimo che ti fa anche venire le lacrime agli occhi.

    Vedo una bambina, ha il viso triste, so chi è e per quanto mi sforzi non riesco ad ignorarla, così la guardo e lei se ne accorge; in meno di un secondo mi è accanto, le sorrido, poi le faccio cenno di seguirmi in un angolino, dove mi assicuro di essere completamente sola.
    "Ciao" le dico. "Gioia, come mai sei ancora qui? Hai bisogno di aiuto?" le domando dolcemente e sorrido teneramente, non voglio spaventarla, se ciò dovesse succedere, la perderei e chissà che fine farebbe, tutta sola, confusa.
    "Ciao" dice timidamente. "Non riesco a trovare mia mamma"
    Quando fanno così mi si stringe il cuore, come faccio a dirle che è morta? E' così piccola...

    "Tesoro, tu sai cosa ti è successo?"
    Mi guarda con i suoi occhioni color caramello e scuote la testa, così faccio un respiro profondo e le spiego come stanno le cose. Interagire con spiriti così giovani è sempre una tristezza immensa.
    La piccola mi guarda, incredula, e prego con tutta me stessa che non scappi o non saprò come rintracciarla.
    "Anche la mia mamma può venire con me, nel posto di cui mi hai parlato?"
    "Certo, ma purtroppo non adesso, prima dovrai andarci tu e dopo ti raggiungerà anche lei"
    "Dopo quanto?"
    "Quando anche per lei arriverà il momento di lasciare questo mondo"
    "Allora ci vorrà molto...."
    "No, no. Be', qui di tempo ne passerà, ma nel posto in cui andrai ti sembrerà sia passato solo un battito di ciglia"
    "Davvero?"
    "Davvero" e le sorrido per rassicurarla.
    "Prometti?"
    "Promesso" e lo faccio solo perchè so di aver ragione.
    La piccola annuisce e alla fine s'innoltra nella luce che ha davanti a sè, ma anche se sono per metà Angelo, non posso vederla anch'io, quello è un privilegio che hanno solo gli spiriti, la anime pronte a lasciare questa vita.

    Deglutisco e sospiro, mi sento il cuore pieno di gioia.

    Complimenti Ariel, te la sei cavata alla grande

    Sorrido fra me e me, poi mi ricordo che se sono lì al centro commerciale è per vedere Hunter!

    E adesso dove lo trovo? Poteva almeno dirmi dove ci saremo visti di preciso

    Non ho neanche il suo numero, poi trovo una piuma davanti a me, come questa mattina, è candida. Faccio per prenderla ma poi le persone mi passano davanti e...

    Eccolo! esclamo nella mia testa.

    "Ciao" dico con un sorriso a trentadue denti, comparendo alle sue spalle.

    Edited by »Astrið von Harðenberg«© - 6/10/2011, 23:30
     
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    :Hunter.jpg:

    Con lo sguardo sempre rivolto all'ingresso cominciai a riflettere sul fatto che magari Ariel aveva cambiato idea all'utimo momento. Ne aveva tutto il diritto e non me la sarei preso.
    Non feci in tempo a finire il mio pensiero che sentii la sua voce alle mie spalle
    Ciao
    Mi girai aveva il sorriso più bello che avessi mai visto e sembrava felice di vedermi.

    Sorrisi di rimando « Ciao»
    « Alla fine sei venuta.»
    Mi voltai verso mia sorella e attirai la sua attenzione toccandole la spalla
    « Corinne..vorrei presentarti Ariel..Ariel lei è Corinne mia sorella»
    Ero così contento. Per me era importante farle conoscere.
    Dopo che le ragazze si furono presentate e scambiate i convenevoli del caso, poggiai il mio braccio destro sulla spalle di Corinne e porsi l'altra mano ad Ariel in modo da averle ai miei lati
    « Allora ragazze che facciamo di bello?» dissi tutto allegro.
    Mia sorella mi disse che aveva adocchiato un vestito a parer suo "interessante" in un negozio più in là e comincio a trascinarmi verso la sua meta.

    Non potei fare altro che seguirla portandomi Ariel dietro che mi teneva per mano.
    Davanti al negozio Corinne si fermo e sorrise con aria angelica mi invio uno dei suoi pensieri solo per me

    OK fratellone messaggio recepito. Mi dileguo
    poi ad alta voce « Io entro, magari mi provo qualcosa, Hunter se vuoi puoi fare un giretto, appena finisco ti faccio un fischio»
    Che simpaticona! le inviai di rimando proprio simpatica!
    Corinne ridendo sparì dentro il negozio.
    Guardai Ariel
    « Allora "Occhioni blu" siamo rimasti soli. Che si fa?? a te la scelta, sono pronto a seguirti dove vuoi» le strizzai l'occhio e a bassa voce prosegui «certo preferirei un negozio di intimo ma mi andrà bene comunque qualsiasi cosa»

     
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  8. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Ariel.jpg:

    "Avevo detto che venivo, no? Bene, eccomi qui" dico continuando a sorridere, poi Hunter mi presenta sua sorella, è davvero un amore, così invece della solita stretta di mano, l'abbraccio, ma nulla che possa spaventarla o metterla a disagio, poi concludo con un: "Molto piacere di conoscerti"

    Hunter è davvero molto affettuoso con sua sorella, quasi stento a riconoscerlo, dopo vedo che mi offre la mano e senza pensarci su tanto, la prendo, chiunque ci veda potrebbe benissimo pensare che siamo due fidanzatini.

    Certo, come no... Sai benissimo che non succederà mai, è stato chiaro, se poi ti fai illusioni sono affaracci tuoi.

    Benedetta voce.

    Tranquilla coscienza dei mei stivali, so cos'ha detto, c'ero anch'io e vai sicura, nessuna illusione!

    Corinne e Hunter si scambiano un'occhiata e non capisco a cosa è dovuta, poi lei dice che entra nel negozio in questione e che sia io che lui possiamo farci un giro. Ma che dolce.

    Poi Hunter mi chiede cosa voglio fare, sempre con quel simpatico nomignolo, occhioni blu; detto da un altro mi avrebbe irritata, ma lui lo dice così bene che lascio correre... mi piace da matti.

    Faccio un mezzo sorriso.

    Un negozio di intimo... Ecco l'Hunter che ho conosciuto questa mattina. il mio sorriso si allarga.

    "Proporrei di chiuderci in un camerino per fare cosacce, ma prima di tutto sarebbe scomodo e poi l'idea iniziale era di noi due nudi e avvolti da lenzuola di seta, quindi le pretendo" passo una mano sul suo petto, dove esercito una lieve pressione, questa volta non riesco a trattenermi, ho bisogno almeno di toccarlo o finisce che impazzisco.

    "Magari andiamo in libreria, tra uno scaffale e l'altro potresti trovare qualche sorpresa" ammicco, spero abbia capito il senso di quest'ultima parola,che è un'allusione a qualcosa che potrebbe piacergli.

    Faccio sciviolare lentamente la mia mano sul suo torace, poi mi soffermo sugli addominali.

    Wow, ma che sono, fatti d'acciaio??

    E infine torno semplicemente alla sua mano.
     
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    :Hunter.jpg:

    Le sue mani che mi toccano mi provocavano un scossa che mi attraversa tutto il corpo, un gemito mi esce improvviso dalle labbra, non riesco a trattenerlo e un attimo poi riprende la mia mano come se fossi solo io ad impazzire.
    Si mostra calma come se non avesse capito il fuoco che provaca in me.

    « Confesso che al camerino ci avevo pensato » e le rivolgo un sguardo ardente « ..ma io mantengo sempre le mie promesse e saranno lenzuola di seta che avvolgeranno i nostri corpi sfiniti ...ma ancora non è ancora il momento»
    L'avvino un pò più a me e le sfioro l'orecchio con le labbra e suadente le sussurro
    «..sono del parere che più la cosa si attende più si gusta alla fine.»
    Mi allontano da lei e con la voce più normale che riesco a cacciare fuori le dico
    « Quindi vada per la biblioteca. Inoltre vorrei realmente sapere qualcosa su di te.»

    Ci incamminiamo verso il negozio di libri e io intanto mi do una calmata.
    La guardo camminare tranquilla accanto a me.
    E' proprio bella, irradia una pace interna che la fa apparire angelica.
    Ha un corpo da favola fasciata in quei jeans e quella maglietta che le lascia scoperta una piccola porzione di pelle, ma è il viso quello che esprimeva il suo essere pura.

    Mi ripromisi di fare in modo di non farla soffrire e sporcare quell'anima così trasparente.

    « Allora parlami un pò di te, vivi in famiglia? hai fratelli, sorelle che fai di bello per divertirti..insomma raccontati. Com'è Ariel.»

    Non le lasciai la mano neanche quando entrammo nel negozio,non potevo non toccarla anche se con quell'ingenuo contatto di pelle contro pelle.
    Le strinsi un pò più la mano per far si che si sentisse più sicura come per dirle

    Tranquilla puoi parlare io non ti farò mai del male
     
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  10. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Ariel.jpg:

    Mi piace il modo in cui riesco a provocarlo e viceversa... Quando poi pronuncia quelle parole, corpi sfiniti, cerco di darmi una calmata e faccio ricorso a tutta me stessa per non dare il via alla mia fervida immaginzione.

    "Sapevo che al camerino ci avresti pensato anche tu, Cacciatore, per questo ho scelto la libreria e la penso come te, più la si tira per le lunghe e meglio si gusta ciò che si aspetta" mi inumidisco le labbra, come se pregustassi quel momento.

    Camminiamo uno di fianco all'altro, come se nulla fosse, come se il nostro desiderio fosse qualcosa di immaginario, forse un'illusione.

    "Per risponderti: sì, vivo con i miei, se così si può dire, sono più le volte che stanno fuori e non dentro casa... ah, giusto, quasi dimenticavo, se t'interessa ho casa libera" e gli sorrido maliziosa. "Prima mi portavano sempre con loro, poi fortunatamente sono scresciuta, infatti ora che sono grande possono contare sul mio buon senso, sempre se ne ho una da qualche parte, e se ne vanno per le loro continue lune di miele. Potrei organizzare un party ogni sera, ma sono pigra e il giorno dopo dovrei rimettere a posto tutto io, per carità, e comunque non sono quella che si dice una tipa mondana, al contrario di ciò che si pensa, sono un ragazza molto tranquilla. Sono figlia unica, però confesso che un fratellino o una sorellina non mi sarebbero dispiaciuti"

    Almeno certe volte non mi sentirei così sola

    "Anche se non so che esempio avrei potuto dare loro, magari sarei nata dopo, così da essere io la sorellina" sorrido, mentre continuiamo a camminare mano nella mano e ringrazio il cielo di quel contatto, anche se è un gesto semplice, mi fa sentire meglio, non credo avrei resistito senza poterlo toccare.
    "Per divertirmi invece vado in giro a stuzzicare i ragazzacci come te" dico con tono scherzoso e rido divertita. "Oppure..." non posso dirgli che parlo con gli Angeli! "Oppure me ne sto chiusa in casa a poltrire o leggere... non ho molti amici, come forse credi" in un attimo la mia sicurezza sfuma e mi sento... vulnerabile, ma lui non deve capirlo, così mi schiarisco la voce e sorrido. "Per farla breve: Ariel è una tipa come altre, forse a tratti noiosa, ma se riesce a trovare qualcosa o qualcuno" enfatizzo quest'ultima parola, per fargli capire che parlo di lui "Che stuzzica la sua curiosità non ci pensa tanto su e agisce" non è quella che si dice una presentazione decente, ma non mi era mai capitato di "presentarmi", tanto meno a uno come lui. "Non mi piace molto parlare di me, quindi se hai tu delle domande che vuoi farmi, son qui per risponderti" e gli sorrido.

    Non capisco come mai gli interessa così tanto sapere di me, insomma... dovremo resatre sul vago, tipo... be' non so di preciso cosa, però mi ha fatto domande che di solito si rivolgono a un amico... Bah, non ci capisco niente.

    Vorrei fargli qualche domanda anch'io, ma so che poi sembrerei troppo coinvolta e non mi va che si faccia strane idee.

    Paranoica di una Ariel

    Prima o poi dovrò far fuori la mia coscienza. Prenderò nota.

    Coscienza da quattro soldi, non fare che ti mandi in quel posto e comunque anche se sono paranoica, son fatti miei!

    Meno male che Hunter non può leggermi nel pensiero, almeno lo spero.

    Il negozio è come lo ricordavo, è da un bel po' che non ci metto piede, avendo a casa una biblioteca di tutto rispetto, non necessito di comperare altri libri, leggo quello che abbiamo.

    "Scaffali" dico mordendomi le labbra, ma cerco di non farmi sentire da lui.

    Purtroppo mi viene in mente quando il cretino ed io pomiciavamo tra un libro di narrativa e l'altro, oppure tra i thriller, insomma, dove si poteva. Poi però sento la mia mano stretta a quella di Hunter e quel ricordo si dissolve come fumo nell'aria.

    Adesso c'è lui, il Cacciatore, e basta, quel che è stato è stato.

    Mi guardo in giro e prego che ciò che cerco ci sia ancora.

    Eccolo!

    Lo trascino in quello che era il mio angolo preferito.
    "Vieni".
    La libreria è molto grande e ci sistemiamo nella parte più isolata, dove ci sono delle poltroncine nuove di zecca, infatti l'angolino è così ben nascosto che le persone ci passano pure davanti, ma manco se ne accorgono.
    "Le poche volte che son venuta, prendevo un libro e lo leggevo qui" sorrido per quei ricordi. "Era rilassante".
    Prendo posto e aspetto che il Cacciatore faccia lo stesso.
    "Qui potremo parlare indisturbati".

    Edited by »Astrið von Harðenberg«© - 7/10/2011, 09:13
     
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    :Hunter.jpg:

    Rispose alle mie domande serena e tranquilla,con quel pizzico di ironia che ormai avevo capito faceva parte di lei.
    La sua mano abbandonata nella mia come se fossimo una normale coppia in giro per negozi.

    Nella libreria Ariel mi portò in un angolino appartato con poltrone che profumavano di cuoio, percepii che quello doveva essere quasi un "posto segreto" per Ariel e il fatto che mi ci aveva portato per me era importante.
    Presi posto nella poltrona accanto a lei e mi lasciai andare a un sospiro:
    « Adoro i libri, quando ero giovane, trascorrevo molte ore chiuso nella bibblioteca... » i ricordi mi invasero la mente « ma è passato tanto di quel tempo.» mi feci ermetico e cambiai argomento « Torniamo a te, non ti trovo affatto noiosa, anzi al contrario e no non ti farò altre domande, ti ho chiesto di raccontarti, lo hai fatto, va bene così, per natura non sono curioso...» feci una breve pausa e la guardai negli occhi
    « Nel tuo letto ci sono lenzuola di seta?» domandai con voce maliziosa aggrottando un sopraciglio « ..perchè sai potrei farci un pensierino anche subito..»
    Mi sporsi verso la sua poltrona catturandole una ciocca di capelli con le dita e la guardai intensamente « Allora si o no?»

    Starle così vicino era una tortura decisi di condermi almeno un assaggio, quindi le presi il mento fra le dita e mi avvicinai a un millimetro da lei, i miei occhi si stavano smarrendo nei suoi.
    All'improvviso alle nostre spalle sento qualcuno tossicchiare e una voce che gracchia
    « Allora giovanotto non ha un altro posto dove fare le sue porcherie? Qui non è una stanza di un motel siamo in un luogo pubblico e potrebbero esserci bambini, uscite subito!»
    La signora ci guarda acida e sembra veramente oltraggiata dal nostro comportamento.
    Mi ritraggo e scoppio a ridere e con un solo movimento mi alzo e trascino Ariel con me.

    Stiamo ancora ridendo come i matti quando usciamo dal negozio è torniamo fra la calca della gente intenta a far spese.
    « Ti avevo detto di non provocarmi..» le dico continuando a ridere.
    Ovviamente il nostro momento magico è passato, così sempre tenendola per mano la portai verso il negozio dove avevamo lasciato Corinne.
    Entrati dentro diedi un occhiata in giro alla ricerca di Corinne, la intercettai intenta a cercare qualcosa fra gli scaffali del negozio e così mi rilassai.

    Guardai Ariel che continuava a sorridere aveva le guance accese e in quel momento era bellissima.

    Stavo uscendo fuori di testa, il mancato bacio mi aveva lasciato frustrato, così di impulso cominciai a trascinarla verso il fondo del negozio, incurante della gente che ci lanciava occhiate curiose.

    I camerini
    Non ci pensai un secondo, tenendole le mani sui fianchi la feci entrare in uno di quelli vuoti.
    Chiusi in fretta la tenda e la spinsi verso il muro,
    imprigionandola con il mio corpo, le accarezzai una guancia, e infilai una mano nei suoi capelli, intando accorciavo la distanza fra noi.
    Le diedi un piccolo bacio sullo zigomo e poi trasciai la mia bocca verso la mascella, spostandomi lentamente verso la bocca in una pioggia di baci incandescenti.
    Feci scorrere le mie mani leggere sul suo corpo morbido e le accarezzai la pelle della schiena che spuntava dalla maglietta corta.
    La mia bocca si poso sulla sua lievemente, volevo che fosse lei a decidere, ma non appena toccai le sue labbra il mio autocontrollo crollò e il bacio da tenero si trasformò il qualcosa di peccaminoso.
    Lasciai che dischiudesse le labbra, sapeva di buono,un sapore che mi ricordava fragranze di biscotti appena sfornati in nostri fiati si intrcciarono e ci ritrovammo a duellare con timidi tocchi e duri affondi delle nostre lingue.

    Richiamando a raccolta tutto il mio autocontrollo mi staccai da lei e mi sfuggi un leggero gemito, pian piano apri gli occhi e mi allontanai un pò
    « Avevo un gran voglia di farlo da quando ti ho visto arrivare..e tu certo non aiuti con i tuoi continui punzecchiamenti» le sorrisi
    « Adesso andiamo, prima che ci caccino anche da qui!» e le ripresi la mano per uscire dal camerino.

    Assss se è troppo dillo che modifico subito! oh mamma che imbarazzo!
     
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  12. »Astrið von Harðenberg«©
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    Non ti azzardare a modificare nulla o subirai la mia ira ù.ù (puahahah) No, dai, lascia tutto così, non è troppo, ad Ariel piacciono queste cose ;) Dammi un momento che ti rispondo come si deve :)
     
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  13. »Astrið von Harðenberg«©
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    :Ariel.jpg:

    Vorrei sapere anch'io qualcosa di più su di lui, ma ho timore che chiedendo potrei sembrare troppo invadente, così mi limito ad ascoltare i pezzetti di vita che ricorda, insieme a me.

    E' un Caduto, di cose da raccontare deve averne un sacco

    Noto con piacere che anche lui si diverte a provocarmi.

    "Certo che nel mio letto ci sono lenzuola di seta, altrimenti perchè ti avrei detto che ho casa libera?" e gli faccio l'occhiolino. "Quando vorrai passare non dovrai fare altro che dirmelo e ti do l'indirizzo".

    Poi lui si avvicina pericolosamente a me e dentro penso che deve avermi letto nel pensiero perchè è proprio quello a cui sto agognando da stamattina.
    Sfortunatamente arriva una terza persona, una di quelle signore dall'aria tutta composta.

    Accidenti!!!

    Ci rimporvera, in particolar modo Hunter e quasi mi viene voglia di rispondere a tono, qualcosa del tipo se parla così per invidia o se vuole può unirsi a noi due. Ma in quel caso, forse, mi avrebbe bandita dalla libreria, non che m'importasse, ma non voglio cacciarmi nei guai, non in quel tipo di guai almeno, ma solo con uno che porta il nome Hunter.

    Ci cacciano dall'angolino che sarebbe dovuto essere segreto.

    Com'è che prima nessuno sapeva esistesse e ora sembra un luogo pubblico come il bar qui vicino?

    Usciamo ridendo come due matti, sempre mano nella mano e penso che è la prima volta che vengo mandata via da un posto, ma sinceramente non m'importa, è stato divertentissimo vedere la faccia di quella signora, l'unica cosa che mi infastidisce, però, è che ci ha rovinato l'atmosfera con il suo fare da puritana.

    Diavolo che poi una cosa così, detta dalla sottoscrtitta, anche se nella mente, faceva ridere.

    "E perchè non dovrei provocarti se la cosa mi diverte?" cerco di dire maliziosamente, ma non ci riesco proprio.

    Continuando a ridere come una matta, Hunter mi porta nel negozio dove era entrata Corinne, sua sorella. Dà un'occhiata in giro e la vediamo intenta a cercare qualcosa in uno degli scaffali.

    Ad un tratto Hunter mi trascina in uno dei camerini e mi blocca con il suo corpo.

    Oddio... credo che mi verrà un infarto se fa così.

    Sento ogni singolo muscolo del mio corpo pulsare, le guance poi sono in fiamme e il suo tocco... oggesù, il suo tocco è il Paradiso.

    Il modo in cui bacia è divino, credo che sarebbe diventato come la mia droga, più ne ho e meglio mi sento... e le sue dita, soffici come piume, sulla mia pelle... così perdo la testa e prendo a toccarlo anch'io; sinceramente non so nemmeno dove mettere le mani, mi sta mandando in confusione, ma poi trovo il lembo della sua maglietta e finalmente sento sotto i miei polpastrelli la sua pelle.

    Qualcuno mi fermi o rischio di spogliarlo.

    Le sue labbra sono calde, desiderose e i suoi baci... be' quelli sanno di mele...

    ... Peccato... un peccato di cui vorrei essere prigioniera.

    Non riesco a trattenermi per tutte quelle emozioni e sensazioni che sento in me, così mi lascio sfuggire un gemito, di quelli che sembrano voler dire: non ti fermare.
    Invece che fa? Già, si ferma.

    "Speravo proprio che lo facessi, vedo che punzecchiarti serve a qualcosa, se l'effetto è questo credo non smetterò tanto presto" ansimo un po' e ne voglio ancora, lo voglio tutto per me, ma ha ragione, non possiamo farci cacciare da due posti in meno di... quanto tempo era passato...? Bah, chissene, ciò che importa è aver ottenuto quello che voglio: un bacio dal Peccato.

    Pardon se non sono stata all'altezza ^_^ ora mi dileguo un momentino, vado a mangiare che 'sto bacio mi ha lasciato un certo languorino :shifty: *come il Ferrero Rochè xD*


    Edited by »Astrið von Harðenberg«© - 7/10/2011, 14:39
     
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    Per un momento restai a guardare Ariel estasiato, mi aveva baciato con una tale passione ... e con una così ardente risposta che c'era finire al manicomio se solo pensavo a lei in altre situazioni senza nessuno a interromperci.
    Dovevo assolutamente raffreddare i miei ormani che stavano facendo un viaggetto sulle montagne russe, quindi mi imposi controllo e la portai più lontano possibile da quei "maledetti" o "benedetti" camerini.
    Con voce ancora malferma
    «Vedrò di ricordarmelo che ti piace da matti provocarmi...ma il luogo non è quello adatto...per cui adesso fermiamoci qui...» abbassai il tono ad un succurro «Sbaglio o non vedo letti nelle immediate vicinanze e nemmeno la possibilità di una bella doccia ghiacciata....» e le feci l'occhilino.
    Cambiai immediatamente argomento così da chiudere quella questione prima che si incendiasse ulteriormente..dopotutto si poteva perdere facilmente la testa guardandole le labbra ancora umide dei miei baci e i "camerini" mi apparvero troppo vicini.
    Meglio allontanarsi...prima di...

    «Quindi adesso che si fa?? Andiamo a vedere che combina quell'angioletto di Corinne. Sicuramente conoscendola sta mettendo a soqquadro l'intero negozio alla ricerca di qualcosa che non troverà mai.» e feci una breve risata.

    Dentro me si agitava la tempesta ma non volevo farlo capire ad Ariel...lei sembrava tanto calma...quasi avesse appena fatto un picnic sull'erba.

    Arrivammo nel punto in cui era Corinne che non appena si accorse di noi ci sorrise
    « Allora vi siete divertiti??» con il suo sguardo da monella che la diceva tutta su come pensava ci fossimo divertiti.
    « Niente di che...siamo passati in libreria..» ma quasi scoppiai a ridere a pensare alla faccia inviperita della signora « e poi...siamo venuti a cercare te. Finito?»
    Corinne strinse gli occhi e mi guardo scettica e mi inviò un
    Si proprio.! Bugiardo
    Non mi sembra il caso di parlarne ora!!
    Certo fratellino...mica sono stupida .Ho capito!
    Brava..allora chiudi il Becco e non andare oltre e le sorrisi angelicamente

    Presi entrambe a braccetto e le portai verso l'uscita
    « Forza vi offro un gelato belle bambine» imitando alla fine la voce cupa di un lupo.

    Al bar andò tutto liscio certo io stavo impazzendo. Al gelato avrei preferito mille volte le labbra di Ariel. Continuavo a guardarla, fregandome del fatto che potessi sembrarle uno "sbarbatello" alla prima cotta.
    Era più forte di me la dovevo sfiorare almeno con lo sguardo se non potevo farlo con le mani.
    Era seduta accanto a me leggermente voltata dalla parte di Corinne e parlottavano.

    Tesoro e mo che facciamo???

     
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  15. »Astrið von Harðenberg«©
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    Cerchiamo un letto al più presto ù.ù, fa nulla, Ariel può fare a meno delle lenzuola di seta ( :((: )
    Da bravo ragazzo quale sei... non so, viene a casa mia... ah, già, ancora non ce l'ho xDD Mannaggia non averci pensato prima :P caso mai richiedo ora, chissà che non me la diano a breve u.u
    Buh... tu ce l'hai già una casa??? No, tranqui, Ariel non salterà addosso ad Hunter, c'è sua sorella, sa controllarsi *forse*

    UUUUUh, locale notturno :woot:
     
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