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.PORTO DI LITTORIA
Creature e Umani udite, udite Littoria ha inaugurato il suo porto!!
Arrivi e partenze.. addii e abbracci. Armatevi di fazzoletti , scongiuri o di baci. Qui potrebbero giungere amici, parenti, ex amanti o famigerati nemici.
Volete fare le valigie per lasciare per sempre o momentaneamente la città?
Bene le LittoriaLines vi condurranno ovunque.. .
Volete prendervi una vacanza per fuggire dai problemi??
Esplorare qualche isola vicina o lontana , siete nel posto giusto.
Oppure un semplice ritrovo per una piacevole passeggiata in compagnia o solitaria. Ottimo terreno di caccia pullulante di turisti e pendolari dove molte di voi creature potranno dissetare e saziare il più fine dei palati.
Come ogni porto che si rispetti la notte è altamente consigliabile starne lontani. E' il momento ideale dove sancire accordi e fare affari illegali lontani da occhi indiscreti .Luogo prescelto dai trafficanti locali dove importare o esportare merce illegale... in uno di quei tanti container potrebbero esserci i vostri oggetti personali arrivati da terre lontane o antiche reliquie .. cose di valore.
BENVENUTI A LITTORIA.
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Shaogorath .
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PRIMA RUOLATA
Scesi dalla nave con impazienza, avevo letto diversi depliant che avevo trovato sulla nave e ognuno di essi dava un positivo e molto alto sulla località di Littoria.
Il viaggio in nave era stato confortevole e tranquillo, mi ero principalmente dedicata ai trattamenti di bellezza e massaggi. In poche parole avevo fatto la bella vita!
Ero felice di essere arrivata, mi aveva stufato la vita da vagabonda che avevo condotto per secoli! Era ora di avere una vera casa!
Ora devo solo trovare un albergo ed esplorare la città!
sistemai gli occhiali da sole, il colore dei miei occhi poteva far scattare un allarme tra le creature di luce e non ero in cerca di problemi... almeno per il momento. Guardai il cielo sorridendo ma, una scossa di terremoto mi mise in allerta, non era un semplice scossa, avvertii l'energia oscura.
Ohohoh c'è un combattimento, cosa darei per poter assistere!
Pensai sorridendo malignamente. A certe cose non sapevo proprio resistere!
Avvertii una cosa strana, in qualsiasi città io fossi stata vi erano creature sovranaturali ma qui era pieno! In particolare percepivo le forze oscure, erano ovunque. Guardai il cielo con aria sognatrice.
Ho fatto bene a venire qui!. -
Shaogorath .
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Ero assorta nei miei pensieri quando una chiamata mi risvegliò da quel dolce oblio. Guardai lo schermo con una smorfia di disapunto.
Qualche settimana prima avevo acquistato una casa sul promontorio di Littoria, avevo bisogno di un posto dove poter vivere in serenità senza essere disturbata.
Maledetta quella volta che ti ho detto quando sarei arrivata!
Pensai acida. Avevo fatto solo in tempo a scendere dalla nave!
Prima concludo questa cosa e prima avrò la mia casa senza che qualcuno venga a disturbarmi!
Con riluttanza risposi cercando di essere più educata possibile.
< Pronto? >
< Signorina Storm? >
annuii notai una nota di ansia nella sua voce a cui però non diedi particolare importanza.
< Mi dica >
< Come ci eravamo accordati la casa sarebbe stata perfetta per il suoarrivo! Appena può ven... >
Mi si sollevò l'animo tanto che non lo lasciai finire presa com'ero dalla felicità.
< Sarò da lei il prima possibile! >
Lo dissi con lo stesso entusiasmo di un bambino con un giocattolo nuovo. Non avendo altro da dirgli lo salutai riaganciando la chiamata.
Saltai di gioia attirando l'attenzione di molti, non che mi importasse molto. Alxai nuovamente lo sguardo al cielo riducendo i miei occhi a fessure dietro le lenti scure degli occhiali da sole.
E quella roba cosa sarebbe!?
Un'enorme nube nera carica di fulmini si era spostata sopra la mia testa, essa non ci avrebbe messo molto a rilasciare la potenza in sé racchiusa.
Hanno dimenticato di descrivere le varie catastrofi naturali del posto! Nemmeno un giorno che sono qua ed è già venuto un terremoto e ora con buone probabilità ci sarà una forte tempesta!
Iniziai ad avviarmi con passo veloce verso il promontorio dove si trovava la mia casa. Non vedevo l'ora di essere lì!
CONTINUA IN LUOGHI - PROMONTORIO - CASA NOCTURA. -
+Hells+ .
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Il luogo migliore dove cominciare la caccia era il porto. Tra container, merci, gente che arrivava e partiva, una persona in più o in meno raramente dava nell'occhio. Il posto preferito da demoni e vampiri in generale.
Mi aggirai guardingo tra le banchine. Molte navi merci stavano attraccando e gli operai correvano da una parte all'altra in un viavai continuo. Ma non ero lì per loro. Non ci misi molto ad individuare il demone che mi aveva condotto lì, camuffato in mezzo agli umani. Una creatura di infimo livello, vomitata dall'inferno stesso perchè troppo insignificante, ma da qualche parte bisognava pur cominciare!
Doveva essersi accorto che qualcuno lo stava seguendo perchè aveva cominciato a nascondersi tra i container nella speranza di far perdere le proprie tracce. Sorrisi sinistramente.
Povero illuso...
Così facendo facilitava solo il mio compito. Si stava mettendo in trappola da solo, allontanandosi dagli esseri umani e isolandosi in un vicolo cieco tra una fila di container. Strinsi le mani a pugno e due baionette comparvero immediatamente.
< Noi siamo la spada di Dio, rappresentiamo il suo giudizio in Terra. Ci è stata affidata la missione di punire i peccatori che si ribellano alla parola di Dio.>
Sapevo che poteva sentirmi, ma per lui ormai era troppo tardi. Avanzai ancora, stringendo le due armi benedette.
< Siamo stati incaricati di annientarli finché ogni brandello della loro carne sarà distrutto!>
Svoltai l'angolo, trovandolo finalmente di fronte a me, terrorizzato e indifeso. Sorrisi.
< Amen!>
Lanciai le due baionette mentre altre due comparivano immediatamente al loro posto. Le scagliai a loro volta, inchiodandogli in una frazione di secondo braccia e gambe al container alle sue spalle.
< E ora facciamo quattro chiacchiere...>
dissi minaccioso avvicinandomi lentamente, un sorriso sinistro sul volto.
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Il demone mi disse ben poco che non sapessi già. Le uniche informazioni interessanti erano che, oltre al fatto che l'ibrido Armand possedeva un night club in città, c'era un'altra creatura famosa che possedeva un casinò: Alexandre Spada. Due luoghi di perdizione e vizio, non potevo aspettarmi altro da delle creature oscure e blasfeme come loro. Gli sorrisi affabilmente.
< Ti ringrazio, mi sei stato di grande aiuto!>
dissi prima di appoggiargli la mano destra sopra la testa.
< Che intenzioni hai? Cosa stai facendo?!>
domandò terrorizzato.
< Exorcizamus te, omnis immundus spiritus, omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica, in nomine et virtute Domini Nostri Jesu Christi, eradicare et effugare a Dei Ecclesia, ab animabus ad imaginem Dei conditis ac pretioso divini Agni sanguine redemptis.>
Il demone prese fuoco dall'interno, consumandosi in pochi secondi tra atroci grida di dolore fino a rimanere un cumulo di cenere sparsa nel vento. Mi voltai, tornando sui miei passi. L'idea di infiltrarmi in quei luoghi non mi allettava per niente, prima fra tutti il night club. Optai quindi per il casinò, ma dubitavo che mi avrebbero fatto entrare così vestito Prima dovevo procurarmi degli abiti adatti.
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Shaogorath .
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PRIMA RUOLATA
Mi risvegliai dal mio lunghissimo sonno. Tutto ciò che mi circondava era l'oscurità, mi ci volle un pò prima di ricordare dove fossi e perché.
Mi mossi un pò dopo tutto era passato abbastanza tempo da quando ero stato rinchiuso in quella bara che oltretutto era anche stretta.
I miei poteri stanno iniziando a farsi più forti, dovrebbe essere il crepuscolo...
Sbuffai, e solo allora mi accorsi di una cosa.. non ero più in mare. Dovevano avermi scaricato per poi lasciarmi in uno dei tanti container, pazienza.
Avrei aspetto, dopotutto era meglio muoversi con le tenebre, però la sete iniziava a darmi dei problemi.
Quanto avrei resistito senza dissanguare qualcuno? Sospirai, dovevo essere paziente e aspettare che calasse il sole e poi sarei andato a cercare quello scansafatiche di Dante.. -
Shaogorath .
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Non sapevo che ore fossero di preciso, ma, a occhio e croce doveva essere pomeriggio circa se non tramonto addirittura.
Ne avevo le scatole piene di starmene in una scomoda e piccola bara dentro chissà quale container del porto.
Tentai di sollevare il coperchio della bara per uscire ma, grazie alla mia solita fortuna non riuscii ad aprirla! Non capii per quale motivo, ritentai svariate volte ma nulla, non riuiscivo a spostarla come se tentassi di spostare una montagna.
Sbuffai cercando di farmi venire in mente qualcosa. Ma nulla. L'unica cosa che occupava la mia mente era il sangue e il suo dolce sapore. Ecco cosa c'era, ero tropo debole!
Dante datti una mossa! Non posso aspettare i tuoi comodi per tutta la mia non-vita!
Pensai caustico mente prendevo a calci il soffitto con fare rabbioso.. -
Shaogorath .
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Non impiegati molto per trovare il porto, anzi fu più facile di quanto credessi. La gente quando mi vedeva mi evitava, non si poteva dargli torto, vedere un lupo nero di notevoli dimensioni che gira in città non è molto normale.
Però, purtroppo non ero arrivato con una valigia di vestiti.
Nel mio girovagare per la città, notai con interesse che Littoria pullulava di creature sovrannaturali e gli umani non erano molti..
Entrai nel porto verso le prime ore della sera, l'aria era impregnata dell'odore salmastro del mare e delle varie merci nei magazzini .
Mi fermai per qualche istante, ci erano una moltitudine di odori uno smescolato all'altro e per quanto fosse fine il mio olfatto dovetti fermarmi.
L'odore che cercavo era ben diverso, l'odore di non morto, era lieve molto lieve, poiché a coprirlo c'era l'odore di sangue demoniaco.
questa non è opera di Vincent.. E nemmeno di Victory
Pensai, non avevo idea di chi fosse stato e non mi importava saperlo, almeno per il momento.
Dopo qualche minuto di ricerche e tentativi di mimetizzazione per non essere notato trovai il mio amico. Si trovava in un container e, a giudicare dall'aspetto, portava roba di valore.
Peccato che fossi li per ben altri scopi.
Mi lanciai contro la porta del container più e più volte riuscendo poi ad aprirla, almeno un pò.
Infilai prima il muso e poi facendo attenzione entrai dirigendomi verso la bara in cui ci era il vampiro.
Continuavo a ritirarmi senza sosta nella dannata bara finché non sentii dei colpi; come se qualcuno prendesse a spallate una porta.
Dante spero per te che tu sia arrivato
Ero al limite, non sopportavo più il fatto di stare lì dentro.
Poi lo sentii, il ticchettio delle unghie sul legno della bara e un mezzo grugnito per comunicarmi che era arrivato.
< ce ne hai messo di tempo cane!>
Brontolai incrociando le braccia. Udii uno sbuffo in risposta al mio commento. Un pò alla volta il coperchio si aprì e finalmente potei uscire.
Non mi sembrava vero, finalmente ero fuori! Guardai Dante che senza farsi tanti problemi si era steso a terra.
<vieni fufi andiamo a fare quattro passi>
Dissi estraendo un collare e un guinzaglio dalla tasca. Non servivano a nulla, era solo per poter passare innoservati tra la folla.
Dante mi fissò con le sue iridi dorate e mugugnò. Si alzò per poi ridistendersi mostrandosi però il posteriore.
Portai le mani ai fianchi, ragionare con lui a volte era piuttosto complicato.. -
Shaogorath .
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I due uscirono dal container quando anche l'ultimo raggio di sole fu tramontato. L'aria fredda della notte li investì in pieno.
Un senso di nostalgia trapelò nel cuore ormai fermo da tempo di Vincent, gli mancava la sua terra la sua gente, la sua vita da essere umano. Ma sapeva che non sarebbe mai potuta tornare da lui.
Il vampiro si voltò verso l'enorme lupo nero che gli camminava affianco con un ridicolo collare.
Quest'ultimo con il muso rivolto verso il cielo annusava l'aria raccogliendo informazioni sul posto.
<che si fa fufi?>
La voce di Vincent era persa in qualche riflessione o in qualche ricordo ormai lontano, ma vi era una sfumatura canzonatoria.
A quella frase Dante sbuffò .
ho la faccia di uno che pensa a cosa fare in questo momento?
Sembrava voler dire. Vincent ridacchiò, anche se non era del tutto presente con la testa.
Poco dopo, una sferzata di vento fece staccare un manifesto che era appeso da qualche parte, esso arrivò in faccia al vampiro disegnando i contorni del volto.
Dante lo fissò l'amico con i suoi occhi ambrati prima di fare un verso simile a una risata mostrando la serie di dente di cui disponeva.
<idiota non ridere!> fece una pausa esaminando il manifesto < c'è un'asta in città.. Che ne dici? Passiamo il tempo>
A Vincent non interessavano molto le aste, però era curioso di vedere la merce che sarebbe stata venduta, tanto al momento non avevano nulla da fare.
Dante mosse il capo in segno di assenso alla proposta del vampiro. L'unico problema era trovare dei vestiti, si sarebbe inventato qualcosa.
Così, con il vento che faceva loro compagnia andarono verso l'asta che si stava tenendo non molto distante da lì..
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Shaogorath .
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Clay arrivò al porto poco dopo la sua partenza dall'asta che si era conclusa. Non c'era molta strada e aveva una strana sensazione, come se fosse seguito da qualcuno, alla fine decise di ignorare la cosa. Se lo avessero attaccato si sarebbe difeso, punto.
Una folata di vento gelido proveniente dal mare lo investì assieme all'odore salmastro. Chiuse gli occhi rimanendo in perfetto silenzio, aveva sentito qualcosa ne era certo.
Passarono pochi secondi, non di più prima che delle figure si scagliarono verso di lui incappucciate. Erano cinque, in maggioranza per numero.
Clay riaprì gli occhi, con un movimento non percettibile all'occhio umano sguainò la spada e, con un semplice movimento del polso ne decaopitò uno.
I quattro lo fissarono sbalorditi, sebbene non fossero umani non avevano visto comunque il movimento del suo braccio mentre avrebbero dovuto coglierlo.
La lama della spada non si fermò, era veloce, troppo veloce per loro, non avevano mai visto nulla di simile. Guardandolo sembrava che non si muovesse nemmeno; che stesse in piedi e tenesse la spada nella mano sinistra, e che attorno a lui soffiasse un potente vento che riusciva a distorgere l'immagibe, però era un'illusione. In realtà appariva fermo, i suoi movimenti erano talmente veloci da far apparire quell'immagine.
In men che non si dica altri due morirono sotto il filo della spada. Clay sorrise, un sorriso da far gelare il sangue nelle vene a chiunque. I due superstiti si sparpagliarono. Ma invano.
Uno ful colpito da un pugnale mentre l'altro finì folgorato.
Il ragazzo si fermò, stava ascoltando, avvertiva qualcun'altro. Si concentrò mentre il vento gli faceva svolazzare le ciocche di capelli che fuoriuscivano dal cappuccio nero.
<so che sei qui, sento la tua presenza... Lupo>
Il tono del mezzosangue era freddo e spaventosamente privo di qualsiasi emozione. Si voltò lentamente verso Dante che, fino ad allora, aveva cercato di restare in disparte e osservare, nulla di più. Guardando negli occhi il ragazzo, il lupo sentì una strana sensazione che aveva già sentito all'asta. Era come se fosse fuori posto. Respirò profondamente scacciando ogni pensiero dalla mente.
<devo ammettere che ti ho sottovalutato ragazzo..
L'altro lo interruppe.
<che vuoi da me? Se mi hai seguito hai sicuramente un motivo per averlo fatto>
Dante lo fissò, non capiva se era serio o stesse cercando di farlo cadere in qualche tranello.
<si ho un motivo. La tua energia è...strana>
Disse avvicinandosi al ragazzo incappucciato.
<non ti è passato nemmeno per l'anticamera del cervello che può essere perché sono un ibrido? >
Gli voltò le spalle con ancora la katana stretta nella mano. Aveva una missione e doveva portarla a termine non aveva ne il tempo ne la voglia di parlare con un licantropo che non sapeva farsi gli affari suoi.
Stiracchiò le nere ali e si diresse verso un container senza più rivolgere la parola al lupo alle sue spalle. Non lo vedeva ma era sicuro che stava guardando dove stesse andando.. -
Shaogorath .
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Girava per il porto da circa un'ora, non riusciva a trovare il container che gli interessasse. Sbuffo infastidito, Dante non lo aveva mollato un secondo e la cosa lo irritava come non mai.
<senti hai intenzione di seguirmi ancora per tanto!?>
Si avvertiva in lui una nota ben evidente di irritazione, Dante giocava col fuoco ma non lo sapeva.
Il lupo era appostato a molti metri di distanza, il ragazzo aveva tentato di ucciderlo, ma si muoveva lentamente, gli stava dando degli avvertimenti. E lui se ne fregiava completamente.
Clay notò un generatore elettrico, sorrise leggermente e protese la mano finché non arrivò a toccarlo e iniziò ad assorbire l'elettricità per poi rilasciarla nel tentativo di folgorare il lupo.
Non si volto a guardare se avesse fatto centro o meno ma sperò con tutto se stesso che fosse morto.
Continuò a camminare nell'ombra fino ad un altro container simile a quello della foto, forse aveva fatto centro.
Senza tante cerimonie aprì ed entrò, fu poco più di un secondo, sfoderò la spada e sgozzò il nemico che cadde in una pozza di sangue.. -
Shaogorath .
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L'oggetto che Iside bramava di avere doveva avere un potere segreto o un immenso valore.
Almeno questo era quello che pensava Clay, aveva notato che vi erano troppe presenza perchè fosse solo una coincidenza.
Non vedeva l'ora di terminare quell' incarico, non si divertiva, non sentiva l'adrenalina scorrergli nel corpo. Nulla. Era tranquillo.
Con un sbuffo spazientito iniziò a mettere a soqquadro il container.
Cercò finchè la sua pazienza non arrivò alla fine, da li cominciò a distruggere in vari modi tutto ció che non aveva importanza in quella missione. Poi la vide, la statuetta che aveva visto nella foto. La raccolse e con un sorrisl di soddisfazione decise di potersene andare da lì.
Il lupo si sentiva stordito, la testa gli girava e gli faceva male qualsiasi parte del corpo.
Quel schifoso ibrido lo aveva ridotto così con facilità. Aveva sbagliato a sottovalutarlo.
Lentamente si rialzò tenedoi denti stretti per non urlare. Era meglio tornare da Vincent, non gli importava più nulla di pedinare il ragazzo.. Anzi, sperò che ci rimettesse la pelle nella sua missione.
Stando attendo a non perdere l'equilibrio se ne andò.
Dante: CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI - CITTÀ - BAR INSONNIA
Clay : CONTINUA IN LUOGHI CITTADINI - VIALE - ATTICO ASET. -
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Il porto era silenzioso e quasi deserto a quell'ora. Una leggera nebbiolina sovrastava le acque che sciabordavano contro il molo sospinte dal vento. Sapevo che non avrei trovato il motoscafo che mi aspettava in mezzo a tutte le altre barche, ma nell'angolo più nascosto e celato.
Camminai sul pontile sotto lo sguardo curioso degli operai che caricavano e scaricavano le casse svogliatamente. Dovevano chiedersi cosa ci facesse un uomo così ben vestito a quell'ora e soprattutto in quel posto.
Svoltai dietro un magazzino e lo vidi: il piccolo motoscafo mi attendeva con un uomo a bordo e due valigie. Non appena mi vide mi corse incontro, saltando sulla banchina.
< Padre Anderson, è un onore conoscerla di persona!> disse inchinando leggermente la testa. < Lei ha salvato mia sorella da un covo di vampiri. Non le saremo mai grati abbastanza.> continuò stringendomi la mano.
Ricordavo quella missione, un gruppo di vampiri avevano rapito una decina di bambine da una scolaresca in gita per banchettare col loro sangue puro ed immacolato. Ma l'unico sangue ad essere stato versato era il loro, inchiodati dalle mie baionette benedette prima di essere arsi vivi tramite un rituale appositamente creato per quei non morti.
< Non mi ringrazi, ho fatto solo tutto quello che è in mio potere per servire Nostro Signore.> gli risposi con un sorriso prima di salire a bordo.
Mi sedetti sulla panca laterale e lui si mise immediatamente ai comandi. Il motore andò subito in moto e in pochi secondi ci allontanano dal porto di Littoria. Guardai la città rimpicciolirsi sempre più all'orizzonte e nello stesso tempo mi accorsi che il dolore diminuiva a mano a mano che ci allontanavamo. Chiusi gli occhi e scossi la testa. Ancora non capivo perché mi avevano messo su quel motoscafo quando il vero problema era la città stessa.
< I suoi effetti personali sono in quelle valigie.>
Mi informò l'uomo indicandole senza staccare gli occhi dalle acque che solcavamo a tutta velocità. Io diedi loro un rapido sguardo, prima di rispondergli con un "grazie" e tornare a chiudermi nei miei pensieri.
L'Isola delle Ombre. Uno dei campi di addestramento più duri della Sezione XIII: Quando ero entrato io a far parte della Sezione ancora non esisteva, ma ne avevo sentito parlare. Era il campo giochi di Zimmerman, dove forgiava nel sangue e nel dolore i nuovi cacciatori. Dopo la mia cosiddetta "creazione", esperimento al quale solo io ero sopravvissuto, avevano deciso di usare altri metodi per creare dei super cacciatori. Ma io non li condividevo e soprattutto non li approvavo.
Molti di quei ragazzi erano orfani, proprio come me, le loro famiglie sterminate dalla creature oscure e per il mio stesso motivo avevano deciso di servire Nostro Signore combattendo e sterminando quegli esseri immondi. Alcuni di loro erano addirittura cresciuti nel mio orfanotrofio e li avevo conosciuti personalmente. Avevo giocato con loro, avevo insegnato loro la Parola di Dio e passato le poche ore lontano dalle battaglie in loro compagnia, a cercare di allontanare dalle loro menti quei ricordi dolorosi e a renderli saldi nella fede. E ora volevano fare di me il loro nuovo carnefice, volevano che fossi io ad addestrarli con i metodi disumani e brutali del cardinale.
No, non mi sarei mai piegato a quell'ordine. Avrei fatto di loro degli ottimi cacciatori, i migliori al mondo, ma non avrei infierito sulla loro carne nè sul loro spirito. ll loro odio e la loro rabbia dovevano essere incanalati verso le creature delle tenebre, non verso gli altri esseri umani come loro.
< Padre Anderson, ci siamo quasi. Ecco l'Isola.>
Mi voltai verso dove indicava l'uomo e la vidi: l'Isola delle Ombre si avvicinava sempre di più, emergendo dalla nebbia quasi come un'evocazione. Non ci vedevo nulla di sacro e di Cristiano in quel luogo che per me era solo di tortura e violenza. Ma le cose sarebbero cambiate. La mia ferocia e la mai furia venivano fuori solo quando mi trovavo ad affrontare quegli abomini. Nessuno mi avrebbe costretto a torturare quei ragazzi.
CONTINUA IN LUOGHI DI FESTA - LITORALE- ISOLA DELLE OMBRE. -
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Ero ancora a diverse miglia dalla costa e già il mio corpo aveva cominciato a fremere. I simboli angelici marchiati sulle mie ossa stavano reagendo alle creature presenti in città. Non vedevo l'ora di tornare in azione, il tempo passato sull'isola aveva avvantaggiato il prolificarsi di quegli abomini, ma la ricreazione era finita.
Attraccammo e ancora prima che il marinaio potesse gettar l'ancora ero già saltato sul pontile.
< Vuole che l'aspetti qui?>
mi chiese tenendo la cima in mano.
Guardai l'orologio. Avevo tutta la notte a disposizione prima che sull'isola si accorgessero della mia assenza.
< Non serve. Torna a prendermi prima dell'alba.>
Senza attendere la sua risposta mi inoltrai attraverso i container, mentre il motore della barca si allontanava alle mie spalle.. -
+Hells+ .
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Avevo approfittato del mio soggiorno sull'isola delle ombre per studiare gli ultimi documenti relativi alle creature delle tenebre conosciute, soprattutto quelle individuate a Littoria. Ora avevo un quadro più preciso di chi avrei dovuto affrontare. Ma prima di fare qualsiasi mossa decisi di fare un salto nel mio appartamento. Probabilmente gli uomini della sezione avevano ripulito tutto non appena avevo messo piede sulla barca che mi aveva portato al centro d'addestramento, ma volevo accertarmene di persona.
Poi finalmente sarei tornato in azione.
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